DI PAOLO PREVEDONI
- Anno di Pubblicazione 2018
- Editrice Bibliotheka Edizioni
- Lunghezza stampa 328 pagine
- Prezzo edizione cartacea 15,20€
- Prezzo Ebook 4,99€
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DALLA DESCRIZIONE EDITORIALE
“Le streghe esistono, e si svegliano al calar delle tenebre. Questo è quello che si racconta a Bellula, un piccolo borgo del Monferrato dove i bambini scompaiono nel nulla. Gli abitanti del paese sono convinti che le sparizioni siano legate ad una strega leggendaria, che da quelle parti chiamano la Masca. Dicono che si nasconda in un bosco, accanto ad una vecchia chiesa sconsacrata che fu teatro di un orribile crimine, commesso dall'inquisizione romana secoli addietro. Una leggenda, appunto. O forse no? Tre uomini, convocati a Bellula da uno studioso deciso a far luce sul mistero, si metteranno sulle tracce della fantomatica Masca, in cerca della verità.”
L’AUTORE
Paolo Prevedoni nasce ad Alessandria, nel 1981. Fan Estremo di Stephen King, Dylan Dog e dei Nirvana, è anche un consumatore compulsivo di film horror di serie B. Vive e lavora in una cittadina della provincia Padana, fuma Chesterfield e non mangia carne.
Ha esordito nel 2017 con Una storia d’orrore italiana, pubblicato da Bibliotheka Edizioni. Le Streghe è il suo secondo romanzo.
NON PUOI GUARDARE
“Il Grande Dubbio. Il Forse. Forse i fantasmi esistono. Forse i vampiri esistono. E forse anche le streghe.”
LA TRAMA
Belulla, un paese di neanche cinquecento anime semplici, non ben vestite, non particolarmente istruite, non davvero così contente dei turisti attirati da nomi suggestivi di posti che avocano il passaggio o il ricovero di diavoli e streghe. Sì, tra le colline del Monferrato c’è un piccolo nido di case fatte di mattoni, dove tutti credono fermamente all’esistenza della Masca, dell’Ombra. Decine di bambini sono scomparsi, solo due corpi ritrovati. Negare? No, nossignore. Se non hai paura della strega lei ti segnerà, lei ti troverà, lei ti mangerà.
Qualcuno è molto ansioso di raccontare di averla vista davvero, la casa della Masca: con i mattoni neri e le croci sui muri. Ma tutti sanno che non devi entrare nel bosco vicino alla vecchia chiesa. Tredici streghe furono messe al rogo dall’Inquisizione Romana, solo dodici corpi furono ritrovati carbonizzati tra la cenere.
Sulle scale di una grande casa due grossi cani sono corsi a un richiamo. I gatti hanno già capito tutto. Tre persone sono state invitate: Morgan Villa, il sedicente investigatore dell’ignoto dalla fama eccessiva e dalla scarsa etica, almeno così dicono gli invidiosi. Dante Lamberti, colui che degli spiriti è incubo o fratello. Alessandro Bosco, il fotografo di moda che ha perso il senso della lucidità tanti anni prima, e ingoia pillole per sopportare il peso della paura… ma di cosa ha paura?
Solo due corpi furono ritrovati, quelli dei piccoli Sandrino Barberi e Leonardo Bosco.
“Tre elementi, racchiusi nel cuore di tre persone, erano necessari: la paura, la rabbia e la menzogna.”
VIENI A DARE UNO SGUARDO, PIÙ VICINO…
Pagine e pagine di supposizioni che il lettore dovrà inghiottire, tra caffè disgustosi e biscotti induriti dal tempo dilatato dell’isolamento in cui si chiudono gli abitanti di Belulla. Ansia, cinismo, rifiuto; sguardi immobili di biglie di vetro che sostituiscono occhi. Cadaveri di animali tra uomini e donne sospesi in una paura senza volto: un’Ombra.
“La paura sposta gli equilibri.”
Ogni personaggio ha il suo linguaggio, e il proprio repertorio di pose stereotipate… per nascondere cosa? Tutto è palpabile, in un’atmosfera rarefatta di pioggia, umidità, foschie antiche. Tutto è ben congeniato, dentro e fuori le pagine. La lettura scorre spinta dalla corsa verso qualcosa, o via da qualcos’altro. L’autore trasuda le sue dichiarate passioni: gli orrori del quotidiano che non hanno sempre l’alibi del soprannaturale a giustificarne l’infamia; la piccola provincia superstiziosa e il folklore che non resta storia raccontata ma semina morte reale, disperazione senza consolazione alcuna. Mai, però, gli insegnamenti del maestro Stephen King sono pura imitazione; mai l’ironia e gli schizzi di sangue replicano meramente l’immaginario di Dylan Dog: è una storia che tristemente evoca una cronaca nera fin troppo vicina, e infestante le nostre città. Chiunque può raccontare quella “cosa” di cui si parla a bassa voce; Paolo Prevedoni, però, ti porta dentro, ti fa sperimentare immaginari da incubo e realtà accadute o che potrebbero accadere, con eccezionale personalità e sapiente controllo. Ho ripensato al delitto della piccola “Biancaneve di Balsorano”, ho avuto in testa le terribili parole delle “Bestie di Satana”.
Nessuno si pentirà di aver letto questa storia, o se ne pentiranno tutti.
Il massimo dei voti per un libro che credo sarà solo il primo dell’autore accolto nella mia libreria.
Buona lettura.
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