venerdì 7 gennaio 2022

LETTERE DI STAGIONE

 

di

CONNY MELCHIORRE

 

Anno di Pubblicazione 2021
Edizione 1°
Editrice AUTOPUBBLICAZIONE
Pagine 150
Genere EPISTOLARE con 17 lettere
Copertina flessibile

DALLA QUARTA DI COPERTINA

Come le stagioni si alternano nel tempo, così i sentimenti brillano o si adombrano, per quanto ci accade. I vorticosi tumulti del nostro animo, oggi come ieri, s’affidano a chi scegliamo come custode di emozioni e sogni. Nella speranza che le acque in tempesta si plachino, sfociando in mare navigabile.

Leggere questa raccolta di storie ti renderà partecipe dei timori, delle gioie, dei tremori, delle conquiste, degli affanni di chi le vive. Un narratore per ogni lettera. Ognuno con un singolare destino.

TEMI

Una ruota della vita che ospita le stagioni, e da esse viene ospitata; diverse epoche rappresentate attraverso la messa in scena di esistenze che nel presente poggiano il palmo sul ventre del passato proiettandosi verso futuri personali o donati all’altro, al destinatario. Donne e uomini che si confidano al lettore per invitarlo in un’intimità che non si risparmia: affetti delicati e perpetui, rapporti d’amore e fratellanza che sfidano la morte, la guerra e il destino. Anche la rabbia e la follia sono mostrate senza filtri… come solo una lettera può fare grazie al patto che si compie con le parole che scivolano tra le dita più coraggiosamente se non devono esser pronunciate. Madri, nonne e amiche; studenti, fanciulle e militari; più persone della stessa specie: l’umana carne che può santificarsi grazie all’amore o può deteriorarsi nella malattia di animi che hanno rinunciato a lottare per autodeterminarsi. Si inizia in modo amaro in contrasto con i boccioli primaverili; si termina nel gelo dove fiorisce con coraggio l’umanità e la forza di uno sperare non sterile ma fatto di gesti e scelte. Si lotta, si cade e ci si medica. Ci si abbraccia e ci si confida. Brevi stralci di sincerità assai profonda dove il lettore può confrontarsi con la varietà dell’esistenza e del tempo: corsi e ricorsi dove ciò che resta è ciò che si decide di mantenere vivo nel tramandare… come un seme che vola lontano per continuare una generazione ipoteticamente senza fine.

L’AUTRICE

Abbiamo già parlato di Conny, ricordate i RACCONTI DEL FOCOLARE? Nessun problema, vi rimando al contenuto scritto in precedenza: cliccate QUI.

LETTERE DI STAGIONE

DA UNA PRIMULA AL PRIMO NEVISCHIO CHE CI ACCAREZZA IL CAPO

Conny Melchiorre sa invitare a un pasto semplice che resta impresso, che riempie la pancia come una pietanza casalinga che sa di famiglia, anche se quella famiglia può essere composta da una sola persona… da noi stessi, e non per questo è meno salda o accogliente.

Diciassette lettere dove ogni piccola cosa viene innalzata dal ricordo, dalla forza delle emozioni che prendono un particolare o un incontro e lo rendono parte della nostra vita; poi della vita di tutti grazie al racconto, alla condivisione. Leggendo si sente di avere una madre, una nonna, un fratello o un amante. Un cagnolino ci sarà riconoscente perché siamo intervenuti per spezzare la stretta corda dell’indifferenza; un soldato dividerà con noi un pane condito di speranza. La madre che avremo non rivendicherà onori per un concepimento biologico ma ci curerà come solo una genitorialità del cuore può; perché tutti i personaggi non sono stretti in uno stereotipo, sì sono comuni ma non scontati perché essi sono la messa in scena delle numerose diversità di ognuno.

Lo stile è sempre semplice e curato; i racconti brevi e poco faticosi (se non si considerano alcuni temi, pesanti e asfissianti). Un libro adatto a chi si affatica a leggere o non legge spesso; che può essere donato e par chiedere di essere proprio passato di mano in mano.

Devo avvertire che ci sono confessioni e struggimenti non facili: la malattia, la solitudine e la perdita di un figlio; la sterilità e gli orrori della guerra. Anche in ciò è riuscito a salvarsi un germoglio che mostra i setosi petali del tocco affettuoso di chi ha mantenuto memoria, e la forza di continuare a vivere.

CONSIDERAZIONI

[…] ti auguro la presenza, nella tua vita, come accade ai protagonisti che incontrerai in questo libro, di spiriti sinceri e speciali, cui affidare le tue lettere ed il tuo cuore.

Due lettere le ritroviamo anche ne I RACCONTI DEL FOCOLARE, li ho riconosciuti subito; non vi dico quali, toglierei il divertimento.

Inizialmente ero spiazzata perché l’overture non mi ha fatto impazzire; subito dopo mi sono ricreduta e ho ritrovato la cara Conny che non sa essere diversa da sé stessa, e ciò è un bene per noi che la incontriamo.

Non mi ha comunicato nulla un piccolo racconto erotico e assurdo di cui forse non ho colto il senso. Piccoli confronti che non sempre devono portare a una mediazione: la diversità di vedute si accoglie, se ciò non nuoce a nessuno.

Mirabile un certo racconto su un rossetto: niente di vanesio ma un’apoteosi della dignità. E che emozione sentire sotto le dita il pelo di un cavallo affettuoso o avvertire la lingua ruvida di un dolce cagnolino riconoscente. Con Conny non ti senti mai solo, e apprezzi la rabbia concitata delle persone normali che si comportano in modo straordinario non cedendo a brutture, vuoto e caso infausto. Purtroppo, alcune tragedie non hanno avuto vendetta, ma forse il senso è proprio questo… beh, io avrei voluto giustizia ma a volte il credito vien restituito in modi inaspettati ma non per forza meno incisivi. Vorrei che il male non esistesse, e che sciocca volerlo! Leggendo i personaggi di Conny, però, riesco a far miei consigli sussurrati; a sentire tra le fauci come una bevanda calda che fa passare il mal di stomaco.

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