giovedì 21 gennaio 2021

LA PRINCIPESSA D'OMBRA


Testo di Valentina Lini

Illustrazioni di Alessia Ferretti

Ph Francesca Lucidi

PROIEZIONI D’AMORE, BELLEZZE BLU CHE DALLA FINESTRA PROFETIZZANO

Edito nel 2020, LA PRINCIPESSA D’OMBRA è un altro indimenticabile albo illustrato della casa editrice BALENA GOBBA; un albo artistico, un “gioiello” che unisce fiabe, verità antiche, con veri e propri affreschi su carta. Storie reali che forse nel tempo hanno mantenuto la loro natura straordinaria divenendo la testimonianza più resistente al tempo: la leggenda.

Libri orizzontali in copertina rigida che si fanno finestre, specialmente in questo caso, su mondi lontani e su storie che attraverso i secoli portano una voce d’instancabile canto. Balena Gobba ci restituisce temi come l’amore, il dolore, la morte e la speranza. Può un’ombra riportare la luce su un regno piegato dalla tristezza? Valentina Lini e Alessia Ferretti ci raccontano la loro versione, comunque molto fedele all’originale, della leggenda originaria delle OMBRE CINESI: toni regali dell’oro e del blu, legati all’antica arte orafa del Tian Tsui; figure sfumate e uno stile materico aprono i sensi a un pensiero da toccare. Sinestesie calibrate, nate da una sensibilità inusuale, producono uno spettacolo a cui sono invitati i dolci amanti della bellezza concettuale. Un libro che deve essere mostrato, sul tavolo da salotto, tra gli scaffali di una libreria. Questo volume può essere uno scorcio veloce verso una narrazione efficace perché breve ed emozionale. Gli occhi si perdono in figure che vanno oltre il semplice illustrare. Ribadisco la mia impressione di trovarmi di fronte a un ciclo di affreschi. Balena Gobba l’ho già definita una vera e propria galleria d’arte. Immagini e parole si stringono in un abbraccio efficace; possono però anche essere fruite separatamente. Vi sfido a leggere solo seguendo le figure: tutto è chiaro, le sensazioni arrivano da occhi che sono fessure dalla massima espressività; i tessuti ci svegliano un tatto che pare poggiarsi su sete e tappeti; il cuore sussulta scorgendo due sposi. Ogni movimento dei personaggi è magia e realtà.

Ph Francesca Lucidi

Siamo in Cina, tantissimi anni fa; potrebbe essere anche ieri e in luogo vicino a noi. Uno sposo afflitto e la mancanza incolmabile; uno stratagemma che parte da un bisogno pratico riesce a mimare il mal tolto e a far risvegliare la speranza. Si rinasce da soli, ma ogni tentativo, seppur goffo, di stare vicino a chi ha un dolore insanabile può dare una spinta a ciò che in modo misterioso fa risollevare chi è stato brutalmente piegato dalla sorte, dalla morte. Non credo c’entri solo lo spirito di sopravvivenza… io credo che le ombre possano parlare, credo che non tutto si possa spiegare; la vita si vive, la vita non si definisce.

Ph Francesca Lucidi

Albo adatto a grandi e piccoli lettori, per fruizioni diverse e intercambiabili. 


LA LEGGENDA DELL’IMPERATORE WU

La storia raccontata nell’albo riprende le vicende dell’imperatore cinese Han Wudi (regnante dal 141 all’87 a.C.). Si narra che Wudi divenne terribilmente triste per morte della concubina Li Furen, morta prematuramente. Gli eunuchi della corte si arrovellavano nella testa alla ricerca di una soluzione, dato che lo stato dell’imperatore poteva compromettere la salute del regno. Fu escogitato, così, uno stratagemma atto a proiettare l’ombra di Li… tramite una figura di legno e gli effetti di luce su una tenda.

Ph Francesca Lucidi

L’albo, invece, mette in campo uno sciamano originale, e profondamente osservatore. È incredibile quanto la vita quotidiana nasconda genialità e soluzioni ingegnose, basta fare solo attenzione. Un inganno ben riuscito e un cuore che si ristora. Lo svelamento della verità avrà tremende conseguenze? Un martin pescatore osserva la scena, qui, vicino a noi sul davanzale di una pagina. Tre piume e un presagio… la speranza e i suoi misteri.

Nella storia “vera”, Wudi ha vissuto per molti anni e ha avuto due mogli, numerose concubine e ben nove figli.

 

L’ARTE CINESE DEL TIAN TSUI

Il TIan Tsui è un’antichissima arte orafa cinese che è sopravvissuta per ben duemila anni. Consisteva nell’incastonatura, tramite una colla ricavata dalle capre, di piume di martin pescatore fatte a pezzi. L’acceso colore blu non veniva dal cromatismo delle piume ma da un gioco di luci, da effetti prismatici. Ciò non può non richiamare l’illusione e la magia ingannatrice delle ombre cinesi: in questo albo i significati si stratificano come gemme su una regale tiara.

Purtroppo la pratica portò alla decimazione dei poveri uccellini. Il tutto fu cessato solo negli anni Quaranta, con la Rivoluzione Cinese.

 

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