venerdì 18 settembre 2020

PETALI DI EMOZIONI

UN LIBRO DI STORIE ILLUSTRATE

DELL'EMERGENTE
ANNA ITRI

Ringrazio l'autrice per la copia digitale.

CENNI BIOGRAFICI SULL’AUTRICE

Anna Itri nasce a Napoli nel 1994. Percepisce e manifesta da subito un grande legame con l’espressione artistica tradotta in storie narrate attraverso colori e linee. Si forma come autodidatta, spinta dalla passione.

Il suo stile si ispira al mondo dei manga ma è anche intriso di realismo, romanticismo e fantasiose visioni tipicamente fiabesche. 

PETALI DI EMOZIONI

Ph. Francesca Lucidi.  Petali di Emozioni di Anna Irti, edizione digitale, 2020. Disponibile su Amazon, anche in cartaceo.

INFORMAZIONI GENERALI E STRUTTURA

L’autrice ha scelto l’autopubblicazione, avvalendosi di collaboratori per editing e impaginazione.

Il volume è breve, e la lunghezza scelta è assolutamente in linea con il tono generale dell’opera. Il libro è una raccolta di piccole narrazioni che racchiudono elementi fiabeschi e favolistici.

Ritroviamo le fiabe nel magico che pervade ogni personaggio, ambiente o fatto. Gli animali parlanti e le morali esplicite poste alla fine di ogni stralcio richiamano i caratteri e gli intenti educativi tipici della favola.

Stiamo parlando di un libro illustrato: ogni brano contiene disegni narrativi con elementi che si inseriscono nel testo o che occupano una pagina singola. Le illustrazioni mostrano quanto viene detto in parole, non aggiungono nulla alla storia ma ne amplificano gli effetti materializzando personaggi e visioni straordinarie. Lo stile delle parti grafiche è realistico, colorato e semplice. La suggestione del mondo dei manga si ritrova nei grandi occhi dei personaggi, ma alcune rappresentazioni sono perfettamente in linea con uno stile classico da libro di fiabe per bambini in vecchio stile.

Le singole narrazioni sono precedute da una copertina non illustrata dall’autrice ma realizzata graficamente. Le introduzioni visive contengono titolo del brano ed elementi decorativi.

Il corpo centrale è racchiuso tra interventi personali dell’autrice. L’introduzione è accorata ed evoca una sorta di “fanciullino” di Pascoliana memoria, non con ardore filosofico ma con sincero invito all’immaginazione e ai buoni sentimenti. Anna parla come un’amorevole amica, con un atteggiamento quasi materno.

A conclusione vi sono numerosi ringraziamenti, sempre estremamente accorati; a precederli, giochi illustrati che contengono rebus, numeri, esercizi di osservazione.

I brani inseriti nel volume sono quattro: LA CONIGLIETTA FUNNY, LUCCIOLA, NASINO NASINO e PETALI DI SPERANZA.

 

UNO SGUARDO AI QUATTRO BRANI

LA CONIGLIETTA FUNNY

Nel regno di Canu vive una ragazza di diciotto anni chiamata Funny. La ragazza è per metà un coniglio, dalle sfumature violacee.

Funny è una sognatrice e, soprattutto, una sarta. La ragazza vive con la grande speranza di poter vestire con una sua creazione qualcuno di veramente importante. Il regno colorato di Canu è fatto di nuvole pastello e carote dalle forme improbabili.

 Una Principessa e un Principe, come nelle migliori fiabe, stanno per convogliare a nozze. Questo matrimonio non è solo un evento istituzionale ma un’occasione di condivisione e festa per tutti gli abitanti del regno. La Principessa vuole un abito speciale e indice un concorso che fa drizzare le orecchie di Funny: l’abito scelto per le nozze sarà realizzato da un abitante di Canu; tutti sono invitati a partecipare e solo il grande giorno la Principessa svelerà il vincitore sfoggiando l’abito scelto.

Funny è umile, ma il suo grande cuore pulsa forte e richiama la ragazza al suo sogno.

La piccola sarta metà coniglio si mette all’opera: purtroppo i tessuti sono costosi e la ricerca non è facile… ma qualcosa, alla fine, attira l’attenzione di Funny.

Riuscirà la nostra coniglietta a realizzare il suo più grande desiderio? L’invito dell’autrice è rivolto a chi ha paura di non essere all’altezza, a chi non ha condizioni di partenza facili, a chi nonostante tutto questo non deve abbattersi.

Cosa rende speciale l’abito realizzato da Funny? Il sentimento. L’emozione e la bellezza vengono raccontati come valori uniti intimamente. La vera bellezza non è lo sfarzo, ciò che conta è la felicità che non viene dalla ricchezza materiale ma dalla forza del cuore, dalla facoltà di saper parlare agli animi e regalare un sorriso.

Ciò che conta davvero sono “i piccoli gesti fatti con il cuore”.

LUCCIOLA

Questa è la storia di un bambino, Pietro, e del suo giocattolo, Lucciola.

Lucciola è un panda rosso che emette una flebile luce visibile solo al buio. I due sono inseparabili e vivono insieme numerose avventure straordinarie, nella normale vita quotidiana che diventa uno scenario pieno di sorprese grazie all’amicizia tra Pietro e Lucciola.

Un giorno Pietro si ammala e Lucciola è riposto sulla sua poltrona davanti al letto del bambino. Il piccolo non ha la forza di alzarsi e giocare con il suo più caro amico… ma qualcosa, di notte, inizia a muoversi. Un cuore rosso diventerà il magico veicolo di un’energia misteriosa. Quante volte ci è sembrato di vedere oggetti muoversi, giocattoli ammiccarci dai grandi occhi lucidi.

Sì, Lucciola si animerà grazie alla più grande forza che esiste al mondo. Quanto si soffre, però, quando si fa di tutto per dimostrare a qualcuno il nostro affetto ma bisogna farlo senza farsi troppo vedere. Disegni, dediche affettuose: il rapporto tra Pietro e Lucciola raggiungerà un momento di vera magia.

Anni dopo, un adolescente sarà ancora in grado di rievocare l’incantesimo fatto di amore e immaginazione?

 NASINO NASINO

Anna è una bambina gentile che vuole molto bene alla sua coniglietta nera di nome Bonnie. Le due, pur essendo di sue specie diverse, riescono a vivere un legame profondo fatto di sguardi e soprattutto di gesti semplici ma allo stesso tempo assai potenti… come lo sfregarsi i nasi in segno di saluto e presenza, una presenza reale fatta di cura e attenzione.

Un giorno, Anna corre a chiamare Bonnie, come ogni mattina: nessuna “risposta”. La coniglietta è finita nel “mondo dei sogni”, così spiega la mamma ad Anna. Un legame così non si può dimenticare, e proprio il sogno sarà il luogo dove un grande arcobaleno accoglierà Anna per mostrargli come l’Amore non muore mai, e come veglia su di noi anche quando non ne vediamo la fisica manifestazione.

Un coniglietto piccolo piccolo sarà una visione e, poi, una speranza. L’Amore non si esaurisce, come la vita: queste energie si trasformano e possono fare cose straordinarie!

 PETALI DI SPERANZA

L’ultimo brano è anche il più lungo della raccolta: è una fiaba in piena regola, ma moderna e intrisa di temi e valori assolutamente attuali. Ovviamente non si raccontano le cose in modo letterale: i personaggi sono simboli, le vicende sono inviti alla riflessione vestiti di colori e fantasia.

In un villaggio c’è una strana leggenda che inquieta la popolazione: si parla di distruzione. La vegetazione sta iniziando a scomparire, ma prima di tutto questo un misterioso bambino compare davanti a una porta.

Una donna riceve da un petalo un messaggio e un fagottino dalla pelle scura da accudire.

Il bambino, però, ha delle particolarità che vengono celate al resto della gente… che non ricorda la notte della venuta del “dono”: tutti ne sono usciti trasognati e solo una donna sa, e compie il suo amorevole dovere di madre attenta.

Anemone, così si chiama il bambino, vive un po' in disparte: la gente lo vede diverso e lo guarda con sospetto, anche se la vera particolarità di Anemone viene tenuta ben nascosta.

La gente, però, non è tutta scontrosa. Il bambino, divenuto pian piano ragazzo, ha un caro amico di nome Elias.

Anemone nasconde sotto gli abiti dei germogli che continuano a uscirgli dalla pelle: meravigliosi racemi e fiori che lui strappa brutalmente per sentirsi come tutti gli altri.

Un giorno, durante il bagno, un germoglio fa capolino dal cuore di Anemone. Il ragazzo, che ha ormai quindici anni, tenta di strapparlo con forza ma prova un terribile dolore. Sentendo i lamenti del figlio, la mamma accorre da Anemone e comprende la situazione. Ormai è chiaro che quei rami sono parti vitali per il ragazzo; se li estirpa si fa del male, se li mostra rischia l’ira della superstizione dell’ignoranza. Dopotutto, nel villaggio ancora circola la paura di una catastrofe, e la vegetazione intorno alle case sta misteriosamente scomparendo.

Un giorno il segreto di Anemone viene scoperto, il ragazzo fugge verso un luogo che per anni ha esplorato con Elias, e lo ha fatto sentire sempre “a casa”. Ci si chiede chi sia la vera mamma di Anemone: petali fluttuanti, una grotta e il tempo daranno la risposta.

Questa è una storia di fedeltà, di amicizia e amore vero, di coraggio. Attraverso la storia di Anemone si comprende il valore della distanza, della forza di fare la cosa giusta… la facoltà di star vicino a chi amiamo anche se possiamo farlo solo in modi che non ci saremmo aspettati.

Ognuno ha splendide particolarità che bisogna difendere e mostrare fieramente. Essere sé stessi crea rapporti profondi; essere sé stessi spesso è difficile, ma che senso ha strapparci dal cuore i fiori della nostra unicità se il cuore viene via con quello stesso gesto?

 

RECENSIONE

Anna incarna i pregi delle sue storie: emana buoni sentimenti, è fatta di sogno e di fantasia; è forte e delicata nella volontà di comunicare un messaggio.

I suoi disegni sono confortanti, le sue narrazioni sono essenziali e fatte di fascinazioni che si vestono semplicemente di felicità, purezza e vibrazioni positive… un po' come gli abiti cuciti dalla sua Funny.

La sensibilità di Anna è grandissima: provoca risonanze di vissuto generale, ma anche personale, in ogni cosa che l’autrice crea. La coniglietta Bonnie è la materializzazione di un ricordo, di un affetto. I rami che sgorgano dal corpo del personaggio di Anemone sono la trasfigurazione poetica dell’unicità che ognuno di noi deve difendere e rispettare. Anna è unica, e fiera del suo essere romantica, ma è anche decisa a voler fare la sua parte nel mondo veicolando semplicemente il bene. È piacevole vedere che ancora si voglia parlare di amicizia, di storie fantastiche e di piccolezze che riverberano onde di luce immensa: nessuna tragedia, niente apocalisse o violenza… solo invenzioni che diventano reali perché le morali alla fine di ogni storia parlano di tutti noi. Questa autrice ha il dono della passione più vera e sincera; però, l’energia deve essere ben indirizzata e bilanciata dal pensiero, da un distacco salutare che faccia da dosatore di elementi: ogni formula magica necessità di rituali, regole e ordine.

Purtroppo, sono inciampata in momenti di sintassi spigolosa o incidentata; le parole scelte, a volte, non sono nell’ordine giusto e il significato ne risente, la lettura ne soffre. L’accorata introduzione che si rivolge agli adulti, bisognosi di ricordare il bambino che sono stati, chiama un target di pubblico che nel complesso non risulta ben definito. È sicuramente un libro adatto ai bambini, soprattutto, ma anche ai grandi. I giochi posti a fine volume sono un’idea deliziosa ma di una tipologia maggiormente pertinente a un prodotto per i più piccoli. Durante la narrazione ci si rivolge ancora agli adulti: credo che, per l’appunto, il target debba essere meglio definito e rispettato in ogni parte del testo che richiama il tipo di pubblico a cui ci si rivolge.

Anna è molto attiva sui social ed è amante della collaborazione: al termine del libro, l’autrice mostra alcune illustrazioni fatte dai suoi lettori, per un contest. I ringraziamenti prendono una grande quantità di spazio se si conta che il corpo principale della raccolta è breve.

Sarebbe bello se avendo una grande fantasia e una innata capacità manuale riuscissi a costruirmi una casa fatta di zucchero. Sarebbe straordinario prendere un pezzetto di muro per dolcificarmi una cioccolata calda… però siamo nel mondo reale: ok la magia, ma se un giorno il sole picchiasse più forte rischierei di vedere la mia bella casa di zucchero sciogliersi… e resterei anche senza un tetto sulla testa!

Consiglio ad Anna di considerare una nuova edizione avendo bene a mente il target e rispettando questa coordinata nelle scelte fatte per il testo. Una rilettura dei brani potrebbe aiutare ad appianare le parti dove non vogliamo che il lettore perda l’equilibrio, e magari rovesci la fetta di gustoso dolce che Anna ci regala. 

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Grazie e buona lettura!