COME LIBERARSI DALLA PAURA DELLE MALATTIE
di
Brenda Hogan e Charles Young
- Anno di Pubblicazione 2017
- Edizione 1°
- Editrice Red!
- Prezzo di copertina €8,55 per l’edizione cartacea
- Copertina flessibile
- FORMATO KINDLE €4,49
- Pagine 96
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DALLA QUARTA DI COPERTINA
“Un piccolo libro di auto-aiuto per capire cos’è l’ipocondria e come si può superare. Un percorso graduale, delineato con grande chiarezza, per imparare a guardare in faccia la paura delle malattie e scoprire le strategie più efficaci per combatterla.”
TEMI
Un libro amico, un libro che ascolta ma invita all’azione. La paura delle malattie potrebbe considerarsi normale, ma quando essa diventa ossessione, e regola ogni pensiero o azione, si è davanti ad una fobia e a meccanismi radicati che vanno attaccati con la conoscenza del problema e delle possibili soluzioni. L’era di internet mette davanti agli occhi degli utenti una grande quantità di informazioni senza il filtro di un esperto che possa interpretarne i contenuti; appunto per questo, l’ipocondriaco trova nella rete il luogo perfetto per restare intrappolato, confuso e ancora più spaventato. Se alla base del disturbo ci possono essere ragioni comprensibili, è pur vero che chi ne soffre passa a un terrore che pare non trovare pace e rassicurazione. Proprio la rassicurazione è una delle ricerche senza sbocco dell’ipocondriaco: ricerca ossessiva di risposte ed evitamento sono i due segnali del giogo a cui questo disturbo costringe. Grazie a questo manuale si può comprendere meglio i propri pensieri, le proprie paure e i gradi di ansia a cui si è soggetti e a cui si cerca di sottrarsi. Un piccolo affanno o un battito del cuore accelerato possono bloccare l’ipocondriaco a una vita immobile, terrificata da ogni segnale corporeo che può essere semplicemente fisiologico. Grazie a schemi da compilare, esercizi ed esposizioni si può allentare la tensione costante e si può imparare a stare nell’ansia facendone affievolire la potenza distruttiva.
Una giusta prevenzione aiuta a prenderci cura della salute, non vivere per il terrore di stare male toglie solo il senso a giornate che potrebbero tornare a essere un contenitore di esperienze e non solo di cieco terrore. Questo manuale di auto-aiuto non promette facili rimedi ma percorsi di cui essere partecipi e padroni. Il consulto di uno specialista resta, comunque, un’ottima soluzione per completare un salvifico processo di emancipazione dall’ipocondria.
GLI AUTORI
BRENDA HOGAN vive e lavora a Vancouver, Canada. È psicologa clinica, specializzata nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia.
CHARLES YOUNG, psicologo, dirige il dipartimento di Psicologia alla Rhodes University, in Sudafrica, e coordina i corsi di formazione di counselling e psicologia clinica.
BRENDA HOGAN e CHARLES YOUNG hanno entrambi lavorato al Primary Care Psychological Treatment Service, a Cambridge, collaborando allo sviluppo di un servizio pioneristico di assistenza sanitaria di base improntato al self-help per una vasta gamma di disturbi psicologici comuni.
UNA VITA NON VISSUTA
Escalation, seme del dubbio e sfiducia
“Capita a molti di preoccuparsi, di quando in quando, per la propria salute, ma in genere la preoccupazione dura poco e di solito non interferisce con la vita di tutti i giorni. Per alcune persone, invece, dubbi e timori non passano tanto facilmente e finiscono per diventare fonte di grande stress.
[…]
La preoccupazione può trasformarsi in ansia e attacchi di panico, e nella sensazione che tale angoscia finirà per prendere il sopravvento sulla loro vita.”
L’ansia per la salute è comprensibile, se limitata nel tempo. Quando la preoccupazione cresce fino a fagocitare giornate e progetti si è di fronte a un problema. Comunemente si crede che gli ipocondriaci non abbiano alcun sintomo reale; ciò non è vero. Dolori di varia natura, palpitazioni, sudorazione, mal di testa, dolori al petto: questi sono solo alcuni sintomi che ciascuno di noi può avvertire di sovente; l’ipocondriaco parte dal notare effettive presenze di sintomi o segni, il problema è che il soggetto interpreta tutto ciò, immediatamente, in maniera catastrofica. Le rassicurazioni del medico spesso non bastano, e gli specialisti si susseguono in una serie di accertamenti che non fanno altro che far montare l’ansia; proprio quest’ultima, nella maggior parte dei casi, diventa la responsabile di un peggioramento dei sintomi.
L’ipocondria ha sempre un’origine. In modo diretto, può essere proprio un trauma legato allo stato di salute, propria o di altri, ad avere scatenato un’allerta senza pace. A questo punto arriva il secondo punto dolente dell’ipocondriaco: la fiducia. Chi soffre di questo disturbo non si fida delle rassicurazioni; ma non si fida neanche della propria capacità nel saper affrontare un grave problema di salute, la cui eventualità deve comunque essere pensata come più rara di quanto creda un ipocondriaco. Le aspettative di autoefficacia ci pongono nella posizione di poter considerare che un buon risultato sia raggiungibile: l’ipocondriaco pensa che non saprebbe affrontare una malattia, sfiducia che proietta anche sui propri cari.
Quindi, rassicurazioni e sfiducia sono due colonne portanti da abbattere; come? Attraverso una serie di esercizi e di appunti. Nella memoria si può aggirare il trauma per ritrovare il proprio coraggio e la propria forza. Solo questo può rassicurare; invece, chiedere continuamente a un’altra persona di controllare una nostra macchia sulla pelle, o chiedendo informazioni sconnesse si può solo peggiorare il senso di consapevolezza e le aspettative di autoefficacia.
Fare domande è uno degli strumenti principali del manuale: attraverso un’attenta analisi dei pensieri si impara a riconoscerli, valutarli. L’ansia viene conosciuta attraverso una scala di valutazione che affianca l’ipocondriaco nel suo percorso di comprensione.
Ma non esistono solo gli ipocondriaci che passano la vita tra gli studi medici: l’evitamento è un altro meccanismo di protezione che non fa che mantenere il disturbo d’ansia. Si possono evitare controlli medici, argomenti, articoli o qualunque altro contenuto inerente alla sfera della salute. Il manuale aiuta, con esercizi e schemi, a capire la propria ansia, imparando a saperla valutare secondo una scala; e poi, una volta padroneggiati i mezzi di consapevolezza, si può iniziare un processo di esposizione graduale che mira a “desensibilizzare” il soggetto. C’è la concreta possibilità di non sentire così forte i segnali del corpo, non evitare ciò che spaventa, capire come prendersi cura della propria salute in modo equilibrato.
Nessuna facile promessa: ci possono volere mesi; l’aiuto di uno specialista può essere un passo successivo.
BREVI CONSIDERAZIONI, SENTENDOSI MEGLIO
Il volume è perfetto: agile, facile, dal linguaggio divulgativo. Ci si sente capiti. Si scardinano i luoghi comuni sull’ipocondria per comprenderne meccanismi e sintomi. Gli esercizi si susseguono per accompagnare il lettore in un percorso coinvolgente, che manifesta un atteggiamento comprensivo e propositivo. Il libro non è eccessivamente lungo: è essenziale, perché un ipocondriaco ha innanzitutto bisogno di fare ordine e chiarezza.
Lettura promossa a pieni voti; da tenere sempre a portata di mano per non perdere di vista il vero significato dello stare in salute.
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