mercoledì 22 dicembre 2021

DI IMPOSSIBILE NON C'È NIENTE

 di

ANDREA VITALI

Illustrazioni di Fabiana Bocchi

Ph Francesca Lucidi

Anno di Pubblicazione 2015

Edizione

Editrice Salani Editore

Prezzo di copertina €10,00

Num. Pagine 156

Formato Copertina Rigida


TEMI

SALVIAMO I SOGNI, LA SPERANZA E LA NOSTRA “CASA”.

DALLA QUARTA DI COPERTINA

Perché, chiedeva Melo con uno slancio lirico finale, tutto quello, il giallo, e l’oro delle foglie, il rosso del ciliegio, il verde eterno del pino, il cangiante del larice, la nudità delle betulle, il chiacchiericcio del sottobosco, le grida di ribes e compagnia bella, avrebbe dovuto sparire per fare posto a case morte sul nascere, piccoli cimiteri per uomini e donne ancora in vita e bambini che non avrebbero avuto spazi per giocare?

L’AUTORE

Andrea Vitali è nato a Bellano il 5 febbraio del 1956; figlio di impiegati comunali, cresce sul lago di Como ed è il maggiore di sei fratelli. Restato a diciassette anni orfano di madre, cresce con la presenza costante delle sue tre zie, sorelle del padre; a questa esperienza dedicherà il libro LE TRE MINESTRE.  

Diplomatosi al liceo segue poi le ambizioni paterne e si laurea in medicina all’Università Statale di Milano. Vitale fa il medico per ben venticinque anni, più precisamente fa il medico di base proprio a Bellano. Nel 2020 riprende l’attività medica per aiutare nell’emergenza legata alla pandemia da Coronavirus. Nello stesso anno ha ripreso la sua aspirazione giornalistica giovanile e inizia la collaborazione con Il Fatto Quotidiano.

DI IMPOSSIBILE NON C’È NIENTE

SEDETEVI COMODI: SU UNA RENNA O SOTTO LA CAPPA DEL CAMINO, MAGARI VICINO A QUEL RIBES

E se l’immaginazione e i sogni andassero in “pensione”? Se le belle storie smettessero di essere raccontate, se la magia venisse tradita da una fredda modernità votata alla velocità di consumo? Ci sarebbe da chiedersi che fine farebbero Babbo Natale, la Befana, il Topolino dei denti, Santa Lucia… per non parlare della spiritualità. 

In una realtà vicinissima al nostro presente, anche se immaginata, un racconto per bambini che mira a chiamare all’attenzione gli adulti. 

L’Ospizio Vistalago ha tra le sue mura accoglienti tutte le creature magiche che da secoli vengono attese ed evocate da grandi e piccini: ormai, partendo da Babbo Natale fino alla Cicogna che porta i bambini, queste entità sembrano non servire più a nessuno proprio perché nessuno le cerca; sarà che la speranza e i desideri sono cambiati, se non scomparsi definitivamente.

Mentre il noto vecchino panciuto e rubicondo dedica odi alla luna, una suora che avrà più di duecento anni ascolta la musica delle stelle, i Re Magi passano a trovare i cammelli nella stalla dove sono lì pacifiche anche le renne, beh… ecco che arriva il postino, Mercurio. Sì, devo dirvi che la mitologia è evocata in ogni personaggio, l’allegoria dà all’adulto la responsabilità di ricordare, spiegare e quindi elaborare gli archetipi e le poste in gioco per un’umanità che sceglie di restare, appunto, umana; solidale, e va bene che sia anche fallibile purché reale come appaiono quelle creature fantastiche che dopo una grande impresa restano a letto con il mal di schiena. 

Certo, dovete sapere che ci sarà un piano da affinare e una vittoria da portare a casa a tutti i costi. E poi magari capire se “casa” è l’ospizio o il luogo da dove nacque ogni sogno o desiderio. 

Un bambino di nome Gelso smuoverà il mondo, come? Facendo recapitare a Babbo Natale la prima lettera dopo tantissimo tempo. La richiesta è precisissima: vi è anche una mappa e una descrizione accurata del luogo del misfatto; alla letterina hanno partecipato anche Melo e Pero, che poi si chiamano Pietro e Paolo. Per assonanza verrebbe da chiedersi se magari il nome di Gelso sia un altro. 

Si riuscirà a combattere i potenti e le loro decisioni scellerate? Forse basta un pizzico di furbizia: troppo ordine rischia di essere esposto al fallimento se si introduce un pizzico di sano caos. 

Ho dimenticato di dire che alla costruzione dell’Ospizio Vistalago ha partecipato un misterioso Architetto che riesce a mettere esattamente le cose a posto per ogni abitante di un luogo che progetta: ogni cosa ha una funzione… basta che poi egli possa rilassarsi per sei giorni!

I valori della speranza, della creatività, dell’amicizia e della collaborazione al servizio di ciò che c’è di più prezioso: quattro alberelli, un bosco, la terra; ed ecco che quindi torniamo al concetto di ciò che dobbiamo portare a casa, quella casa così preziosa e non recuperabile se lasciamo andare ciò che vive, anche se solo nei cuori. 

CONSIDERAZIONI

Una lettura che si traveste da libro per bambini quando il bimbo evocato è quello da risvegliare nello spirito del lettore. Allocutivi espliciti e confidenze fatte apertamente a chi ha tra le mani il volume: ecco che questa storiella è qualcosa di più di un evento divertente raccontato in modo poetico e un bel po' assurdo. Tra i nomi mitologici che si affollano; le tradizioni, a volte un po' vecchiotte o meglio eterne; la sensibilità dimostrata verso il senso della vecchiaia e del ricordo; ecco che Vitali ci restituisce una bella lavata di capo giustificata dalla freddezza di tempi pragmatici, fin troppo dediti a regole e ordini così rigidi da diventare ridicoli. E non nascondo la mia soddisfazione nel vedere la cara burocrazia autodistruggersi. 

Si riflette anche sul senso del desiderio: il desiderare è una virtù civica, ed è proprio questo che Vitali ci pone tra le mani tese a quell’adulto stressato e oberato che popola una terra sofferente ricoperta di mutui non estinguibili, che hanno sì l’aspetto di galere fisiche ma scaturiscono da finti bisogni materiali che celano in gestazione debiti perenni con lacune psicologiche e spirituali. 

Non è un caso che riguardo alla missione alla quale è chiamato Babbo Natale la renna anziana sia sfiduciata mentre la più giovane non voglia sentir parlare di arrendevolezza. Ma fosse che il problema non sono i “giovani d’oggi” ma quegli adulti che non fanno altro che smettere di provarci, di sperare e fare la cosa giusta? Troppo comodo dare la colpa è chi arrivato dopo, soprattutto se noi siamo ancora in gioco ma decidiamo di abbandonare la partita.

Consiglio questo libro davvero a tutti, senza esclusione. Uomini, donne, animali, bambini e geometri. 

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