mercoledì 13 novembre 2019

ARTICOLO num.1 - PROFANATORI DI TOMBE (Parte Prima)

PROFANATORI DI TOMBE: I RESURREZIONISTI


La sepoltura è una circostanza avvolta da mistero e misticità.  Fin dai tempi antichi si possono riscontrare riti preposti a facilitare e “guidare” la vita dopo la morte. Essere seppelliti, però, non ha sempre significato l’inizio di un pacifico riposo corporeo. La profanazione delle tombe trova come prima motivazione, la sottrazione di oggetti preziosi: primamente inseriti nel luogo di sepoltura (basti pensare ai complessi riti egizi), ma anche presenti addosso al cadavere stesso. In seguito le tombe attirarono gli intenti dei profanatori per scopi ben diversi e particolari; sempre con un guadagno… ma per una posta forse ancor più alta. La professione medica ebbe, nel corso dei secoli, una storia travagliata: prima confusa con le pratiche magiche, fu spesso qualcosa di poco compreso, e fosco per alcuni. Ai giorni nostri, all’interno di quella che chiamiamo “medicina” vi sono i chirurghi. Oramai questa branca è strettamente legata a ciò che veniva comunemente chiamato medicina: in realtà questo non è scontato, considerando che le pratiche chirurgiche o dentistiche, erano in  mano a professionisti che non ci aspetteremmo… come ad esempio i barbieri. I barbieri amputavano arti ed estraevano denti; oggi è difficile pensarlo, ma fino al XIX secolo era consuetudine. Oggi sappiamo che la sala autoptica è il terreno dove si giocano il coraggio e l’abilità degli  studiosi e studenti di medicina: la cosa, anche questa  apparentemente scontata, ha una lunga storia complessa e piena di loschi individui, omicidi; battaglie politiche e risoluzioni poco ortodosse, ma probabilmente, da una parte, necessarie. I corpi che vengono attualmente studiati a scopi medici e scientifici, sono corpi non reclamati o donati alla scienza (dietro diverse procedure su cui è inutile, qui, dilungarsi). Nel secolo XIX, quando il Positivismo diede una forte spinta alla ricerca scientifica, gli studiosi di anatomia si moltiplicarono, e non erano, come abbiamo già detto, tutti medici nel senso che noi attualmente conosciamo. I corpi da studiare era pochi… in Gran Bretagna erano utilizzati quelli appartenenti ai giustiziati, i quali erano stati condannati alla dissezione postmortem.  Sicuramente questa risorsa era insufficiente, specialmente dopo le limitazioni delle pene capitali e del Bloody Code dal 1823, e per questo si iniziò a violare le tombe, con ogni mezzo… e con metodi assai articolati, per rendere poco visibile dall’esterno ciò che si era fatto. I profanatori di tombe del periodo vennero chiamati i “Resurrezionisti” (nome assai ironico e agghiacciante). Il business della vendita dei cadaveri diventò ben presto fiorente: ciò avveniva perché molti erano gli studiosi disposti a pagare per un corpo fresco da dissezionare, e anch’essi in prima persona, a volte, si adoperavano in queste pratiche, se scarsi di risorse economiche o se appartenenti alle categorie inusuali che praticavano la chirurgia e gli studi anatomici. 


La situazione divenne un’emergenza, in special modo dopo il caso Burke-Hare. Gli irlandesi emigrati in Scozia William Burke e William Hare furono due ladri di cadaveri che si macchiarono di ben 16 omicidi, in meno di dodici mesi, tra il novembre del 1827 e l’ottobre del 1828, finalizzati ad avere una merce di scambio migliore in quantità e qualità; con la complicità delle rispettive compagne.

 Ritratto di Burke a Hare (dal web)

I corpi da loro “guadagnati” venivano venduti all’anatomista Robert Knox. I due resurrezionisti, divenuti assassini, furono scoperti grazie a dei passi falsi compiuti nel loro ultimo omicidio (la vittima era Marjory Campbell Docherty). Hare confessò e testimoniò, dietro promessa di aver salva la vita, e Burke fu così condannato a morte. Il suo corpo fu sottoposto a dissezione. Riporto la testimonianza del professor Alexander Monro che intrinse la sua penna d'oca nel sangue di Burke e scrisse: "Queste parole sono scritte con il sangue di William Burke, che fu impiccato ad Edimburgo. Questo sangue è stato preso dalla sua testa." Lo scheletro di Burke, altri oggetti ricavati dalla sua pelle conciata; e le maschere mortuarie di entrambi i serial killer, sono esposti nell’Anatomy Museum dell’Università di Edimburgo. Knox la fece franca, perché protetto dai due malviventi, ma la sua fama ne risentì e la sua richiesta di assunzione alla Edinburgh Medical School fu respinta; tutto ciò dopo l’Anatomy act del 1832. La legge in questione regolamentò lo studio dell’anatomia, che fu sottoposto al controllo di organi preposti; i corpi da studiare aumentarono grazie alla possibilità data agli istituti di medicina riconosciuti, di entrare in possesso dei corpi non reclamati, di chi era deceduto nelle case di lavoro o negli edifici pubblici. Fu data altresì la possibilità ai parenti del defunto di donare il cadavere del congiunto alla scienza, ottenendo il pagamento delle spese per le esequie, a meno che il defunto stesso non avesse messo per iscritto la sua non volontà alla donazione. Chiunque poteva poi donare il proprio corpo… e su questo torneremo.

Continua…