DI
BANANA YOSHIMOTO
- Anno di Pubblicazione 2022
- Edizione 1° pub 2017
- Editrice Feltrinelli
- Lunghezza stampa 158 pagine
- Prezzo edizione cartacea 14,50€
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DALLA DESCRIZIONE EDITORIALE
“Mimi e Kodachi sono due sorelle gemelle cresciute nella cittadina di Fukiage. […]All’improvviso Kodachi sparisce nel nulla. Mimi va a cercarla e torna a Fukiage, dove incontra personaggi misteriosi e scopre verità e leggende bizzarre sulla propria famiglia e su se stessa. […] Una storia di amore e di sofferenza, di solitudine e spaesamento. Una riflessione sui sentimenti e sulla necessità di innescare il cambiamento che può trasformarci nella versione migliore di noi stessi.”
L’AUTRICE
Per la biografia di Banana Yoshimoto rimandiamo a una recensione precedente: per leggerla clicca QUI.
UNA FIABA CHE È VITA REALE, E VICEVERSA
Cenni alla trama, suggestioni e “suggerimenti” di vita
“Ma a lungo andare sarei morta dentro, e quando si è morti dentro prima o poi si comincia a marcire. Tutto ciò che avrei finto di non vedere si sarebbe accumulato come foglie imputridite mescolate al terriccio.”
˜
“Il mondo era tutto lì, e ce l’avevo davanti agli occhi.”
Mimi e Kodachi sono due gemelle eterozigote: una più disordinata, meno femminile ad un primo sguardo, e ansiosa… estremamente tranquilla ma perché come sospesa; l’altra parsimoniosa, bella di una bellezza semplice ed elegante, nei suoi abiti cuciti da sé e in una enigmatica freddezza determinata, ma mai distaccata… e scomparsa. Mimi deve lasciare Tokyo, dove ormai viveva con Kodachi in un piccolo appartamento e in una quotidianità fatta di cose semplici e rituali confortanti: sua sorella non si fa più sentire, da quando è tornata a Fukiage.
Il posto dove sono nate e cresciute Mimi lo ha lasciato in un angolo, della propria vita e della propria mente. Ora deve tornare, e tutto il faticoso ordine instabile dei suoi pensieri riceverà uno scossone. Come sempre accade, se i pensieri cambiano le emozioni mutano.
Fukiage è un luogo che per Mimi significa storie paurose, morte. Dieci anni prima i genitori delle due sorelle avevano avuto un misterioso incidente: il papà morì e la mamma da allora giace in coma, che è però uno strano sonno, il quale non sembra avere nulla di “umano”. Mimi era contenta della fuga a Tokyo, se non fosse per un senso di colpa che ella aveva scaraventato a tremare nello stesso angolo della testa dove l’immagine di Fukiage era diventata via via più spaventosa.
˜Apparentemente una storia verosimile, dei dolori comuni e delle tragedie normalmente adatte a una qualsiasi pagina di giornale. Apparentemente…
Da quanto Mimi torna in quel luogo che faceva finta di non vedere, cosa ben lontana dall’accettazione consapevole, ogni incontro e ogni posto si fa da principio fiaba e poi simbolo. Una famiglia “adottiva” ricca di amore e valori, quando il ricordo era invece stato fino a quel momento solo contornato di disagio; paesaggi vivi e sublimi; leggende oscure che divengono, durante il percorso esterno ed interno, affascinanti perché la storia stessa di Mimi e Kodachi se ne mostra come una parte.
Castelli e antiche dinastie, un portale per un mondo altro e oltre, forse “alieni” abitanti e con attività commerciali di tutto rispetto. Tra un’atavica malattia del sonno e ricordi che reclamano attenzione, Mimi deve salvare sua sorella, sua mamma e se stessa. Ma gli addendi di questa serie si scambieranno per un risultato che coinvolgerà il lettore, chiamato via via a risvegliarsi in questa storia fantastica fino al reale più concreto. Una riflessione sul significato di una felicità autentica; l’aiuto per uscire dal senso di colpa, e fronteggiare a meno nude la paura. Nella Casa dell’arcobaleno le indovine parleranno chiaro: se non si hanno i problemi giusti e la vita non è in linea con l’arcobaleno le risposte non possono esistere. Il dolore è un filtro che oscura la vista, l’ansia è un macigno che pesa sul cuore. Banana Yoshimoto intesse perfettamente i suoi elementi tipici: senso della famiglia, sapori e ricette di cibi e tradizioni, gesti minimi e relazioni che dal piccolo si estendono in un universale potere di cambiamento. Se la Bella e la Bestia possono includere una storia di fantascienza, e il lucidare una tomba può significare tornare alla vita… ogni contraddizione e assurdità qui aspettano solo di completarsi in un cerchio perfetto che non finisce mai: perché nel sonno vi è lucidità e nella veglia può esserci l’oscurità di una profonda cecità.
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Il lettore inizierà in una storiella avvincente, soffice, e ne uscirà poi sorprendentemente migliorato. Ma ricordate… solo con le domande giuste.
“La vita è breve e ci si deve rialzare, e si deve essere pronti a carpire ogni segnale, come animali selvatici.”