Visualizzazione post con etichetta CONSIGLI DA SDILINQUIRSI (2022): LO SCRIGNO DI NATALE di Conny Melchiorre. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta CONSIGLI DA SDILINQUIRSI (2022): LO SCRIGNO DI NATALE di Conny Melchiorre. Mostra tutti i post

martedì 13 dicembre 2022

LO SCRIGNO DI NATALE

 di 
CONNY MELCHIORRE

  • Anno di Pubblicazione: 2022
  • Editrice: Autopubblicazione
  • Prezzo di copertina: Non presente
  • Pagine 114
  • Illustrato

DALLA QUARTA DI COPERTINA

“Vi va di Sbirciare con me? Allora salite sulla slitta dell’immaginazione. È arrivato il momento di partire verso il magico mondo dei ricordi di Santa Clauss…”

L’AUTRICE

Conny Melchiorre è nata a Lanciano (CH), il 27 ottobre del 1977. È laureata in Filosofia e Scienze Pedagogiche. Attualmente è docente di ruolo di Filosofia e Storia. Collabora con diverse testate giornaliste, con il titolo di “pubblicista”. La sua passione per lo scrivere la porta a organizzare corsi di scrittura creativa e a non fermarsi mai nel suo esplorare il mondo dei media e della comunicazione.

I suoi romanzi: Fiori d’Oriente, Lettere di Stagione, I racconti del Focolare, T’Amo ed altre storie.

COS’È?

Un memoriale, un insieme di racconti e narratori che si intrecciano tra loro. Una lettura per tutte le età dal linguaggio d’altri tempi, ma semplice, democratico e poetico come i valori di cui ci fa dono, tra le pagine.

DI COSA PARLA?

Babbo Natale quanto sa di noi… lettere su lettere, per non parlare degli animali domestici che una volta all’anno acquistano il dono della parola e degli elfi che stanno nascosti nelle case e controllano, appuntano e riferiscono. È così facile abbandonare ogni reticenza quando ci si confida ai sogni, alle fantasie, a magici amici che confermano la loro effettiva esistenza nella nostra fede in essi. Ma, questa volta, è Babbo Natale, invece, a confidarsi a noi, a raccontarsi.

Per custodire i segreti ricordi delle sue avventure ha uno scrigno speciale, sarà disposto ad aprirlo per renderci partecipi di straordinari incontri, commoventi riflessioni e divertenti fattarelli. Come dite? I segreti non sono più tali se vengono condivisi? Beh, qui ci si guadagna il diritto di cronaca grazie alla collettiva magica atmosfera della speranza e della volontà che possono far accadere l’impossibile e rendere straordinario ogni più piccolo particolare se carico d’amore e curiosità verso il prossimo, senza pregiudizio. E poi Clauss rammenta bene: “Le storie se non sono raccontate agli altri sono perse per sempre.”

E ADESSO,

ADDENTRIAMOCI IN UNA CASETTA ACCOGLIENTE, MENTRE FUORI NEVICA E IL VENTO STA AD ASCOLTARE

«Sono sempre stato così, un misto di fantasia e realtà, tra passato, presente e futuro.»

Cos’è la realtà se non ciò che per noi esiste davvero? Nessun sogno, desiderio, preoccupazione o visione è davvero impalpabile. Babbo Natale cos’è se non una speranza, un’elaborazione segreta dei pensieri più intimi? Da adulti ci si dimentica di quando da bambini si sapeva desiderare ancora autonomamente. Di come il valore delle cose avesse una preziosità e un peso così intimo da dover proteggere. Qui, dal passato si può recuperare il sapore dolce del ricordo di quelle sensazioni e valori, dopotutto Babbo Natale è nato come un semplice ragazzo, chiamato Clauss, che si sentiva diverso dagli altri, e lo era, ma aveva comunque il coraggio di essere sé stesso: quello che ama i cuccioli e nota ogni più piccolo aspetto della realtà discernendone verità e importanza.

Clauss era generoso, povero in canna e con lo stomaco abbastanza vuoto. Ma la generosità gli ha sempre saziato il cuore, portando nel mondo una generosa forma di amicizia che gli ha permesso, ad esempio, di incontrare Siku. Chi è? Un bastoncino di legno. Poca cosa, direte voi. Ma se vi confidassi che proprio Siku ha dato origine alla nascita dello Scrigno dei ricordi?

Amelia, la moglie di Clauss, adora rivedere gli oggetti che vi sono contenuti e le storie che raccontano. Anche i bimbi elfi non si stancano mai di meravigliarsi delle cartoline di Natale dal mondo, con i conseguenti resoconti di strane tradizioni. Quale preferisco io di queste? Sicuramente Le ragnatele di Natale… Beh, posso solo dire che questa lettura ha la facoltà di mostrare come la povertà possa portare nel mondo grandi gesta di bellezza che meritano la nostra attenzione, e la nostra cura. Ed è proprio questo che fa il libro di Conny, si prende cura di poveri e piccolissimi particolari: da un topolino, a un fiore, a un viso affamato che si nasconde.

Alla luce del naso della renna Rudolf, possiamo sfogliare le pagine del mondo per sbirciare dove l’uomo soffre e può rinascere, dove un male può essere estirpato. Il valore del raccontare, qui, non è mai autoreferenziale. Si ascolta ma si partecipa anche, se si vuole. Dopotutto non è solo Clauss a prendere la parola tra le pagine.

Un’accortezza? Conservate o rinvigorite la vostra innocenza e il vostro puro amore per le cose belle, belle davvero, ma non fate che ciò vi oscuri lo sguardo nello scorgere anche ciò che proprio così grazioso non è, tipo i Krampus, brutti ceffi di cui saprete un bel po', grazie allo scrigno.

Da bravi osservatori si può dischiudere l’aspetto di ciò che vediamo per trovarne lo spirito e cambiarlo per giunta! E se vi dicessi che così potrete anche esaudire un desiderio?


LA MIA CITAZIONE PREFERITA

«Anche quando la situazione sembra irrisolvibile, i sogni si possono coltivare e un fiore può nascere fuori stagione.»

Se volete acquistare opere dell'autrice basta cliccare QUI: grazie alla mia affiliazione con Amazon si aprirà la pagina dedicata nello shop. Se acquisterete tramite il mio link potrete permettere al Penny Blood Blog di ottenere delle monete virtuali, fornite da Amazon, da investire in altri volumi sui quali discorrere insieme!