venerdì 20 gennaio 2023

TUTTI MI DANNO DEL BASTARDO

 di
NICK HORNBY


  • Anno di Pubblicazione 2012
  • Edizione 1° edizione digitale (2013)
  • Editrice Guanda
  • Lunghezza stampa 80 pagine
  • Prezzo edizione cartacea 8,55€
  • Prezzo Ebook 1,99€
  • LINK ALL’ACQUISTO QUI

TUTTI MI DANNO DEL BASTARDO di Nick Hornby
Ph Francesca Lucidi

DALLA DESCRIZIONE EDITORIALE

“Charlie può solo sperare che l'ex moglie si stanchi presto di pubblicare il "Bastardo!" Soltanto un autore come Nick Hornby poteva regalarci un ritratto così riuscito della fine di un amore, il racconto tragicomico, brillante e molto umano, di quanto assurdamente complicata possa diventare la relazione tra due persone.” 

L’AUTORE

Nicholas Hornby è nato il 17 aprile del 1957 a Redhill, Surray, in Inghilterra. 

Quando era ancora molto giovane, purtroppo, vive il divorzio dei suoi genitori: evento che probabilmente gli permetterà di riflettere ancor di più sulle dinamiche familiari e di coppia in “tempi di crisi”. 

Si laurea in letteratura inglese all’Università di Cambridge, nel 1974, e in seguito inizia gli studi formativi per l’insegnamento. Mentre inizia il suo lavoro nelle scuole, lavora come giornalista freelance e critico musicale d’ambito pop. 

Tifoso accanito dell’Arsenal, racconta la sua passione/mania nell’autobiografico Fever Pitch, che riscuote un grande successo.

La sua prima opera narrativa è High Fidelity: la storia di un trentenne proprietario di un negozio dischi, ossessionato dalla collezione di LP rari. La pubblicazione diventa su terra inglese un best seller.

Nel 1998 esce About a boy, di nuovo un trentenne, di nuovo una vita isolata e problematica… ma anche qui la musica risuona a contornare incontri inaspettati che si armonizzano in una redenzione assolutamente umana. Dal romanzo è tratto il film omonimo del 2002. 

Seguono altre pubblicazioni: Come essere buoni (2001), Una lunga strada verso il basso (2005), Giulietta Nuda (2009); Funny Girl (2014), Just like you (2020). Scrive anche diversi saggi, permeati degli stessi elementi che caratterizzano la vita dei suoi personaggi: come Songbook (2002), dove presenta, analizza e racconta una sua personale playlist. 

Hornby è un consumatore di creatività, infatti scrive anche recensioni di libri per la rivista statunitense “The Believer”, pubblicate in Italia da “Internazionale”; l’editrice Guanda ne ha riunito una raccolta con il titolo Una vita da lettore (2006).

Il Nostro è anche uno straordinario sceneggiatore, infatti, firma An Education (2009), per il quale riceve una nomination agli Oscar; Wild (2014), tratto dal memoir di Cheryl Strayed; Brooklyn (2015), tratto dal romanzo di Colm Toibin. 

Per la tv scrive Love, Nina (2016) e State of the Union (2019): quest’ultimo mostra le sessioni della terapia di coppia di un duo, ovviamente sposato e in crisi. 

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La novella Everyone’s reading Bastard è stata pubblicata nel 2012, precedendo la serie tv con il crudo e ironico racconto di cosa significa stare insieme, amarsi (forse), lasciarsi, odiarsi, o peggio… non riuscire più a “vedersi”.

 LO ZERO ASSOLUTO DI UN "BASTARDO" COME NOI

Temi, pentimenti, re-start

“Era facile trattare bene una bella donna al tavolo di un ristorante. Le angosce cominciano dopo, con i figli e la stanchezza e il monotono tran tran del matrimonio e della monogamia.”

Charlie ed Elaine decidono di divorziare tra le 9:30 e le 10:00 del mattino, in un caffè vicino alla scuola dei figli. La piccola Emily risponderà alla notizia con un “Ma va?”. Una vita di quieta disperazione… direbbe Henry David Thoreau. 

Subito si avverte noia, non c’è colpo di scena, dopotutto: “difficile, freddo, separato, triste”, il piatto, sarcastico e distaccato resoconto di una rottura che tirava da troppo tempo in crepe tese fino all’inverosimile. 

L’ironia è il tono del cinismo che recita sul palcoscenico del fin troppo noto a un qualsiasi lettore, o essere umano, che abbia vissuto abbastanza per aver testato l’ignoranza infantile nell’imparare, senza purtroppo averlo chiesto, che le cose spesso finiscono in una nuvola di niente, quando si è stati i primi a depersonalizzarsi, a livellare… senza una ragione che ricordi il perché. Nessuna sfuriata, dramma, lacrime: “NON PERDETEVI LA NUOVA FANTASTICA RUBRICA SETTIMANALE DI ELAINE HARRIS: BASTARDO”; sì, una moglie, ormai “ex”, una giornalista di costume che si adopera, appena una settimana dopo il divorzio, a far sapere proprio a tutti le atroci imperfezioni e le inappropiate dis-umane debolezze del partner, ormai cassato dalla lista degli ammessi alla tragicommedia del nascere, crescere, lavorare, procreare, morire. Beh, Charlie ha subito più il colpo del divorzio che della rubrica: in fine, perché fingere, ormai, quando tutti ti hanno visto nudo, un neonato essere umano rimesso al mondo da capo. Via le finzioni, via gli sguardi di traverso e le chat a tarda notte: l’attore si toglie il cerone dal viso, l’abito bello, gli stivaletti di marca, la voce da padre o membro della società con tutti i requisiti richiesti. 

“Charlie credeva che l’intollerabile potesse sempre essere tollerato ancora per un po'.”

La comoda poltroncina dell’inettitudine, mentre su Facebook si ricerca una compagna delle elementari, per farci sesso, e con buona fortuna riuscirci anche. Ma Elaine, che già da tempo infilava nei suoi articoli piccoli, ma inequivocabili, riferimenti a Charlie è anch’essa costretta a togliersi il bel vestito della scena per mostrare i segni delle lacrime sul cerone da spettacolo: “Mi ero arresa”, così ripercorre le motivazioni dell’inizio della relazione con l’ex marito. Mettersi con qualcuno per paura di stare soli, per far vedere a un altro ex ancora che si è voltato pagina; sposarsi perché è ora e mettersi in una marcia più o meno segnata che porta alla convivenza e alla genitorialità. 

Tutti leggono “Bastardo”: il padre insipido, il porco, poi l’amante inetto. Ma Charlie ha già subito il colpo mortale dal cecchino invisibile; adesso pare tutto così chiaro, e dal sudore freddo la riscoperta del sapore delle cose, belle quando sono nuove, impacciate, reali. Tutti incitano Charlie alla rivalsa, persino una certa “Stronza”, bella, fragile, assolutamente considerabile per fare sesso, per la prima volta riverginati dalla rottura della cortina del fasullo. 

Guardare indietro fino a quando un matrimonio era solo nell’aria. Amore? Passione? Semplice interesse, per lo meno? No: 

“L’avevano rovinata: era stata a letto con troppi uomini, che le avevano mentito, l’avevano delusa, avevano finto di amarla e ammirarla, invece volevano solo trasformarla in qualcos’altro.”

Questa è Elaine, ora Charlie ci vede chiaro. Chi è la vittima? 

Non succede poi molto in questa novella, perché già è successo tutto. 

Hornby è l’onesto garzone della ditta di traslochi: ti impacchetta quello che può stare in una vita e te lo cataloga e accatasta, bello ordinato, poi prende lo specchio quello grande e te lo piazza davanti, dicendoti: “Questo dove lo mettiamo?”

Compassionevole parabola di ordinaria mediocrità, dove però riluce una morale, una possibilità di ascendere all’essere sé stessi.

“Charlie non aveva mai passato molto tempo a chiedersi cosa volesse per sé stesso. Gli era sempre sembrato ovvio.”  


Ma attenzione, Elaine forse ha un ultimo asso nella manica.

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